Il blog di Romena, a cura di Massimo Orlandi

Diario di Romena – il compleanno di Giorgio

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Oggi è il suo compleanno. Questa sarà la sua settimana. Avrebbe compiuto 57 anni, Giorgio Bonati, il nostro caro Giorgio. Ma l’età conta poco quando si vive nel ‘persempre’, come lo chiamava lui. Il compleanno invece resta: è l’occasione per ricordare quanto quell’evento sia entrato nelle nostre vite, quanto quella persona continui a nascerci dentro.

Oggi i suoi familiari scenderanno a Romena da Bergamo per ricordarlo. Resteranno con noi fino a domenica 11 luglio perchè proprio domenica, la festa si farà più larga, ci coinvolgerà tutti. E Giorgio si renderà presente con le sue parole, le parole dei suoi risvegli, quelle che per anni, fino a quel fatale 15 novembre 2019, ha condiviso con tutti noi.
Le abbiamo raccolte in un libro “Buongiorno infinito” che proprio domenica comincerà il suo cammino con un incontro, alle ore 15.30, nel nostro auditorium.

Vi anticipo volentieri una pagina, così ci regaliamo uno dei pensieri del mattino di Giorgio e glielo dedichiamo, nel giorno del suo compleanno.

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È bello al risveglio fare due passi e salutare alberi e fiori, uccelli e gatti, e farsi loro compagno nel cammino della vita. Ecco perché è indispensabile continuare a camminare, a scoprire, a rimanere aperti a ciò che la vita propone.

Io poi ho già scelto: continuerò ad occuparmi del bene, a spendere energie alla ricerca del buono, ad aver attenzione e cura al bello.

Oggi mi sento di essere aperto, in un certo modo libero di lasciare che ogni esperienza spirituale mi tocchi, mi regali il suo buono, qualsiasi sia la provenienza.

Sento di essere più attento a ciò che la vita vuole donarmi, con quella giusta meraviglia verso le cose più piccole; mi sento capace di alleggerire le situazioni attraverso quel senso innato e vedere il bene più di tutto il resto, il positivo che sempre c’è; credo, anzi spero di aver un buon senso di gratuità, cioè di non aver pretese, o troppe aspettative nei confronti delle persone.

Ho il desiderio sempre crescente di lavorare per unire la carne allo spirito, sentendo che il tutto è così unito in noi che non si può lavorare su una sola cosa senza naturalmente coinvolgere l’altra.

Infine sento che la strada più preziosa indica una meta ben precisa: provare ad essere vero, dolcemente autentico.

                                                                            Giorgio Bonati