Decine e decine di saltimbanchi e musicisti invaderanno gioiosamente la fattoria della fraternità di Romena domenica prossima, 4 agosto. Porteranno con semplicità e freschezza la loro arte di strada, ci contageranno con la la loro spontanea creatività, ci invoglieranno a seguirli nel loro spettacolo serale. Ma soprattutto ci trasmetteranno tutto il clima festoso e l’atmosfera creativa che li lega e che ha poche ma chiare sorgenti: un’amicizia spontanea nel segno della creatività, e l’amore per la natura, unito alla capacità di goderlo.
E’ una storia semplice ma bella quella dello Strassenzirkus, il circo spontaneo degli zuzzurulloni. E, invitandovi a conoscerli domenica, vorrei provare a raccontarvela.
“Sai dove faccio le vacanze quest’anno? In un campeggio libero in Valle Santa. Mi costa pochissimo e si sta nella natura. E poi c’è una bella, stravagante compagnia. Sono personaggi curiosi, creativi, molti di loro fanno gli artisti di strada in Germania. Figurati che stiamo allestendo uno spettacolo e…ci sono anch’io”.
Fine anni Novanta. La mia amica Silvia mi rappresentò così la sua originale, e economica vacanza.
L’originalità dell’idea mi colpì, ma la curiosità di andare a vedere di persona fu sopraffatta da un vago pregiudizio. La compagnia spontanea si era data per nome quella di “Circo degli zuzzurulloni”. Era un termine giocoso, ma non aveva grande fascino: faceva pensare a perditempo, a improvvisatori senza arte nè parte. E poi il loro stare insieme in un campo ai margini della foresta, un fiume a disposizione per giocare e fare il bagno, il cielo stellato per compagno della notte…accidenti, ma quanta libertà, troppa, tutta insieme…
Non andai al campo, e nemmeno allo spettacolo. Ma il tarlo per quella rinuncia si fece una piccola ma comoda tana nella mia memoria.
Seppi negli anni che quella tradizione si era consolidata, che ogni anno, e con successo, il loro spettacolo andava in scena nei giorni d’agosto in almeno una decina di piazze del Casentino.
Alla fine ne scelsi una e segnai in rosso la data.
Lo spettacolo degli zuzzurulloni comincia a sera, per i loro giochi col fuoco serve il sottofondo del buio, ma in realtà per incontrarli è bene presentarsi per tempo, nel pomeriggio. Loro sono già lì: arrivano con vecchi furgoni, macchine piene di tutto ciò che serve per la vacanze e per lo spettacolo. Arrivano e sono già in scena. L’uomo coi trampoli comincia a sgranchirsi le gambe, la bambina si mette il vestito di scena e, già che c’è, comincia a far volteggiare le palle colorate. Qualcuno sistema la coreografia, qualcuno mordicchia un panino e si prende il sole, i musicisti cominciano a improvvisare la colonna sonora della serata.
E’ una piccola città dell’arte spontanea che si mette in piedi da sola, senza spartito. All’imbrunire gli artisti formano una processione spontanea che si muove per il paese al ritmo della musica a richiamare gente. Sono usanze che hanno il profumo buono del tempo andato, di un tempo da salvare.
E poi lo spettacolo, uno zampillare di esibizioni di giocolieri, acrobati, prestigiatori, mimi, mangiafuoco. Ma anche il vertice dello stare insieme di un grande gruppo di amici: per questo allo spettacolo partecipano tutti, i bambini per primi, e tutti hanno un ruolo significativo.
Il campo dei circensi si trova non lontano dalla Verna, nel cuore della foresta casentinese. Negli anni (questa esperienza è iniziata nel 1998) non è diventato un luogo esclusivo, al contrario: è uno spazio aperto a tutti, un luogo di ritrovo per conoscersi nel segno dell’arte e della natura.
Chiunque può partecipare: gli amici dello Strassenzirkus chiedono a chi viene soprattutto una sana disponibilità a sapersi arrangiare. Ciò che serve, però, c’è: c’è il respiro sano della natura, ci sono angoli meravigliosi dove stare in silenzio, ci sono tavolate di amicizia, c’è la possibilità di incontrarsi e comunicare in questo crocevia di arte dove convengono saltimbanchi professionisti ma anche dilettanti, oppure persone del tutto a digiuno, ma disponibili a mettersi in gioco.
Insomma, anche se non sarà tutto rose e fiori, anche se non sarà così idilliaco, ma c’è, esiste almeno questo tentativo di restituire a se stessi uno spazio vivo di contatto con la natura e la creatività.
Esperienze come queste devono esser messe all’aria, devono poter impollinare le nostre vacanze.
E allora, per chi potrà, appuntamento a domenica, a Romena, per ascoltare l’onda festosa e spontanea di questi artisti che, pensando alle loro vacanze, non hanno in mente una meta, magari esotica, ma un sogno, fatto di creatività e di libertà. Lo spettacolo è il loro modo per comunicarlo a tutti noi.