Oggi è il compleanno di una delle anime più fresche, vivaci, innamorate della chiesa.
Non è un prelato famoso, è molto di più: è don Renzo Pulidori.
“Il mio motore è ancora buono – dice di sè – è la carrozzeria che perde i pezzi. Però vi dico una cosa: io mi sento ancora giovane dentro”.
Niente male per chi all’anagrafe, risulta essere nato il 28 giugno 1920, esattamente 102 anni fa.
Ma gli anni non pesano su chi, come lui, vive la sua vita con la leggerezza di un dono e con il trasporto di un innamorato.
Don Renzo è un bravo prete, amato dalla sua comunità (San Casciano in val di Pesa), ma negli anni è divenuto anche un punto di riferimento prezioso per tante persone che hanno trovato terreno fecondo nel suo stile semplice, aperto, nelle sue idee profetiche che poggiano le loro basi nel Concilio Ecumenico Vaticano II e in una teologia che lui definisce positiva, aperta, liberatoria. .
“Ricordate le parole con cui Gesù inizia la sua missione? – ha detto durante un incontro a Romena, che qui potete rivedere – “Il tempo è compiuto”, cioè a dire è finito il tempo in cui gli uomini devono credere a un Dio potente che condanna e manda all’inferno. Il suo è un Dio vicino, è talmente vicino a te che non c’è bisogno di un tempio o di una chiesa, è nel tuo cuore, la tua anima è il suo tabernacolo vivente. E’ un Dio che addirittura mi dice: “Ma io sono il tuo babbo, io ti chiamo figlio perché ti ho creato a mia immagine e somiglianza. E ti mando il mio figlio prediletto che ti insegnerà la strada per innamorarmi di me”.
Ecco don Renzo chiama Dio babbo, e rivendica questa relazione d’amore, di vicinanza, di fiducia assoluta non come motivo della sua longevità, am della sua gioventù interiore.
E allora, oggi più che mai, buon compleanno, eterno ragazzo!
