Viviamo giorni impensabili. Giorni di isolamento e di preoccupazione. Giorni di vicinanza, col cuore, a chi è più esposto, a chi fatica, a chi soffre.
Ciò che possiamo fare, l’unica cosa che può davvero aiutarci, oltre a rispettare tutto ciò che ci viene richiesto per fronteggiare il virus, è provare a leggere questi giorni dal di dentro, è provare a dar loro un senso e una direzione. Ed è qui che entra in gioco Romena.
La pieve da cui nasce il cammino della Fraternità di Romena fu costruita quasi mille anni fa in un tempo di carestia.
Ma quel “tempore famis” che i suoi costruttori vollero incidere su un suo capitello, a futura memoria, non voleva solo rammentare ai posteri che la sua origine era in una sofferenza collettiva. Il suo scopo era di mostrare che da quel periodo di fragilità e di fatica poteva nascere uno spazio di autenticità e di bellezza.
Così anche oggi, il peso di questa situazione di preoccupazione e di isolamento può essere sopportato solo se accettiamo di vivere questo periodo con uno sguardo profondo, orientato verso il cuore della vita.
