Il blog di Romena, a cura di Massimo Orlandi

“La terra è la mia preghiera”

Girolomoni - Terra mia preghieraDomenica prossima a Romena racconteremo il cammino di vita di Gino Girolomoni, il padre dell’agricoltura biologica in Italia. L’occasione sarà la presentazione del libro che ho scritto su di lui “La terra è la mia preghiera” (Edizioni Emi). Sarà un racconto a più voci, cui parteciperanno familiari e amici e che sarà animato da immagini e filmati.
Potranno così emergere i tanti volti di questo personaggio singolare, profetico, di questo contadino della terra e del cielo che ha saputo scrivere un nuovo capitolo nel rapporto tra l’uomo e i prodotti della terra, vissuti alla luce della sua fede. L’appuntamento è per le 15 di domenica, in pieve. Da subito, però è possibile entrare in contatto con la vita di Girolomoni, raccontata nel libro: nella pagina dedicata all’incontro di domenica sul sito di Romena, oppure con  questi due brevi filmati Ringraziamento alla natura  e Madre terra, con testi estratti dal libro.
Ho pensato di aggiungere qui di seguito anche una piccola riflessione sui legami tra Girolomoni e la sua gente e la nostra Fraternità, a margine della prima presentazione del libro, pochi giorni fa, a Montebello, vicino Urbino, nel monastero da lui riportato in vita…

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Il profumo della terra

Volevo dirti una cosa. Mi sono accorto che la storia di Gino Girolomoni è speciale anche solo arrivando. Qui intorno, ho risentito, finalmente, il profumo della terra”.
Questo amico sconosciuto ha una voce lieve come un sussurro. Pronuncia questa parole e sorridendo si allontana tra il pubblico.

Il profumo della terra, di una terra rispettata e amata, non avvelenata, è uno dei principali effetti dell’opera di quest’uomo che a partire dai primi anni Settanta ha saputo ridare vita e bellezza a una campagna e a chi ci lavora, e ha creato i presupposti per la nascita di un intero settore produttivo, quello dell’agricoltura biologica. Non solo, Girolomoni con un gruppo di amici e il sostegno della sua famiglia, ha anche saputo ricostruire dalle rovine un antico monastero del Trecento per farlo divenire allo stesso tempo casa, sede della sua cooperativa agricola (all’inizio ‘Alce nero’, oggi ‘Girolomoni’), spazio culturale, luogo di accoglienza di un popolo di viandanti in cerca di nuove risposte nella spiritualità, nella cura dell’ambiente, nell’economia.

Avevo sentito parlare di lui molte volte, senza conoscerlo direttamente. Don Luigi invece era salito più volte a Montebello, per farsi ispirare da lui in relazione alla ricostruzione dei nuovi spazi di Romena e alla volontà, poi realizzata, di creare un punto ristoro nel quale fossero ospitati solo prodotti genuini, biologici.
Il nostro Gigi doveva essere a Montebello anche il 17 marzo del 2012 per parlare in un incontro pubblico organizzato da Gino. Ma il giorno prima lo aveva raggiunto una telefonata: “Gino ha avuto un infarto. E’ morto”.

Prima di quella data e poi dopo si sono poi accumulate tante circostanze in cui Romena e Montebello si sono sentite vicine, come se la rete di quest’amicizia si stesse impercettibilmente stringendo.
Quando, un anno fa, mi è arrivata dalla casa editrice Emi la proposta di scrivere la biografia di Girolomoni si è impercettibilmente annodato un altro filo della rete: e nel conoscere, attraverso letture, incontri, interviste Gino, ho capito che non era un caso, che c’erano tanti punti in comune fra le nostre esperienze.

Anche per questo, dopo la presentazione a Montebello sento naturale che il secondo momento di avvio di questo libro sia proprio a Romena.
Nei temi indicati da Girolomoni, l’autenticità, la ricerca di una fede viva, il bisogno di ripristinare un rapporto di amore con il creato, c’è tanto lievito prezioso per la nostra storia. Conoscerlo meglio ci servirà. E “La terrà è la mia preghiera” potrà essere, spero, un prezioso ponte d’incontro.