“Il Signore vi farà capire che non potete risolvere voi tutte le ingiustizie, però potete porre dei segni di speranza, accendere delle luci, far risuonare dei rintocchi di campana…”
Dal momento in cui è iniziata questa guerra abbiamo prima condiviso questa frase di Tonino Bello tratta dal libro “Il fuoco della pace” e poi cercato di renderne vivo il contenuto.
E’ così iniziato “Pace” un percorso di letture, testimonianze, interviste cui affidiamo il compito di leggere in profondità questi giorni provando a trovare tracce di senso e segnali di speranza. Non vogliamo alimentare l’imponente flusso informativo sulla guerra, ma ricorrere a figure che sentiamo preziose o ispirate, di oggi o di ieri, per capire meglio la direzione di senso da da dare a questi eventi, per provare a comprendere come viverli senza sentirci schiacciati o impotenti. E magari per continuare a tenere accesa la luce della speranza.
Sul sito www.romena.it trovate, raccolte insieme, le primissime tappe del nostro cammino.
Sono, come potrete vedere, piccole proposte eterogenee: una poesia di Mariangela Gualtieri sulla parola “Noi”, un intervento di don Luigi Ciotti, un passaggio della conversazione con Derio Olivero a Romena, un’intervista a don Mauro Frasi, che da tanti anni ospita nella casa famiglia di Montevarchi persone in fuga da tanti conflitti (guerre contro la povertà, il disagio sociale, la solitudine) e che ci spiega il senso e il valore della parola accogliere.
Domani proseguiremo il viaggio parlando di una singolare figura di sindaco e di cristiano che negli anni della guerra fredda sapeva dialogare con i potenti: in un momento di crisi di ogni via di dialogo, evocare la figura di Giorgio La Pira può essere prezioso.
E poi avanti, passo dopo passo, ogni giorno, con altri interventi, per camminare insieme, per sentirci vicini, sperando che questo percorso possa presto sfociare concretamente nella parola che lo ha ispirato: “Pace”.