Il blog di Romena, a cura di Massimo Orlandi

L’amore infinito di Antonio e Giulia

Ci hanno raccontato la più tenera e meravigliosa storia d’amore. La storia della loro vita. E insieme se ne sono andati, abbracciandosi verso l’infinito.
Antonio Thellung, ieri, ha seguito la sua Giulia, scomparsa il 20 marzo scorso. Il Covid li ha colpiti entrambi insinuandosi nelle fragilità dei loro anni. Ne avevano 90, e 70 li avevano vissuti insieme.

A Romena erano arrivati nell’estate del 2017 per raccontarci il loro cammino insieme nel convegno che avevamo dedicato alla settima tappa della nostra via della Resurrezione, la parola “Tenerezza” (l’incontro integrale si può rivedere a questo link).
Avevo avuto il privilegio di ripercorrere insieme a loro il cammino di una vita insieme, i saliscendi inevitabili, le scelte, le consapevolezze, gli insegnamenti che avevano tratto da ogni passaggio.
Si guardavano di continuo con uno sguardo di luce, come fosse ancora il loro primo giorno.

Antonio, di vite ne aveva vissute tante e anche disparate. Era stato uno sportivo di successo, campione di rally, un imprenditore, un artista, uno scrittore, ma anche un uomo di fede, di una fede aperta, liberante: aveva fondato preziose realtà comunitarie, aveva reso visibili le sue riflessioni in tanti libri.
Giulia aveva avuto dimensioni di vita più intime, ma si capiva anche solo ascoltandola, che era una donna speciale, profonda, acuta.

La loro vita insieme era larga non solo per i 3 figli, gli 8 nipoti e i 4 bisnipoti, ma perché avevano voluto sempre allargare lo scenario delle loro esistenze lanciando esperienze condivise con altre famiglie, assistendo i più fragili, in particolare i malati terminali.
Avevano dovuto anche fare i conti con la perdita più inaccettabile, la morte di un figlio cinquantenne, per una malattia genetica.

Ogni gioia e tempesta l’avevano saputa attraversare mettendo sempre al centro il valore incommensurabile dell’amore.
“Sapete – ci dissero a Romena– anche noi litighiamo. Ma litighiamo tenendoci per mano. Perchè ci possono essere diversità incomprensioni, e vanno affrontate, ma senza mai dimenticare ciò che ci unisce”.
L’incontro finì con una rinnovata dichiarazione d’amore vicendevole in cui nessuna parola avrebbe potuto essere più bella del loro guardarsi. Antonio, tuttavia, si affidò anche ai versi di una sua poesia.

“Ti ho amato tanto, tantissimo,
di un amore esaltante, sconvolgente, eccitante,
ti ho amato ti ho amato di un amore travolgente,
conturbante, commovente,

ti ho amato di un amore sublime,
di un amore indescrivibile ti ho amato.

Oggi, finalmente,
ti amo soltanto”.

Ho pensato di raccogliere alcuni passaggi di quel loro incontro per salutarli, e per cercare di raccogliere il loro invito a voler più bene alla vita, per fidarsi dell’energia che le scorre dentro, come una linfa. L’energia dell’amore.