Intorno alla metà degli anni Novanta, una collaboratrice di Romena, Raffaella Pierozzi, si imbarcò nell’avventura di far diventare la nostra Fraternità l’oggetto della sua tesi di laurea in psicologia all’Università La Sapienza di Roma. Con una passione smisurata Raffaella riuscì nell’intento e in quel ponderoso volume, che conservo gelosamente, descrisse una realtà non molto diversa da quella di oggi. Segno che al suo cuore, Romena non è mai cambiata. Una differenza, non di poco conto, che emerge dal suo studio, è però di carattere anagrafico: allora il 90% dei partecipanti alle attività di Romena aveva meno di trent’anni (il 70% addirittura era sotto i 25), gli over 30 erano appena l’8% e agli ‘anta’ apparteneva solo l’1%.
Oggi l’asticella si è alzata decisamente. E’ un patrimonio della fraternità il passaparola che in maniera naturale ha portato a Romena viandanti di ogni età, e provenienza. Ma di certo, quella freschezza giovanile ci manca…
Non è raro che qualcuno ci dica che i giovani avrebbero bisogno di conoscere realtà come la nostra. Io sostengo il contrario: è a noi che farebbe bene un maggior contatto con i giovani. Perchè i giovani portano un’atmosfera più sciolta, più creativa, e quella sregolatezza sana che è tipica di quell’età. Questo patrimonio apparteneva alla Romena dei primi anni non per sua virtù ma per naturalezza: una realtà giovanile (noi avevamo tutti tra i venti e i venticinque anni), con il passaparola, non poteva che attirare altri giovani. Poi sono arrivati gli adulti, ed è stato bellissimo che in un luogo come il nostro si potessero spezzare i recinti generazionali. Ma alla lunga la presenza degli adulti è aumentata, quella dei ragazzi si è assottigliata. Oggi gli under 25 vengono, sì, ma soprattutto in gruppi, con le scuole, gli scout e in occasioni speciali.
Stiamo provando a invertire la rotta: abbiamo creato spazi ad hoc per i giovani, come il convegno di agosto. Non basta: ma è un primo passo. Abbiamo bisogno dei giovani, lo ripeto, perché portano qui la bellezza e le contraddizioni di questo tempo. Perché indossano naturalmente il profumo più irresistibile: il profumo di nuovo.
Romena nel contatto con loro, con le loro potenzialità ma anche con le loro profonde insicurezze sente di avere ancora più senso.
25 anni dopo non ci interessa ritornare giovani, ma stare con i giovani. Ed è questo, di certo, uno dei buoni propositi con cui iniziare quest’anno speciale.