“Lo sai qual è la parola che Arturo ha usato più spesso nella nostra conversazione? E’ la parola ricominciare…” Si emoziona, il nostro don Gigi, mentre mi racconta di Arturo, di Arturo Paoli. In questi giorni è andato a trovarlo a Lucca, nella sua casa di accoglienza dedicata a Charles De Foucauld.
Arturo lo ha accolto con un abbraccio largo, grande come i suoi 102 anni, lo ha accolto come un figlio e un fratello. Lo ha accolto con quei suoi grandi occhi, sempre bambini. “Meraviglioso Arturo” mi dice Gigi, e aggiunge poco altro, perché il cuore dell’incontro è stato nella voglia di vedersi, più che nell’ansia di dirsi…
Arturo e Gigi. Che bello immaginarli insieme, Arturo che gli chiede di Romena, di quella Romena da lui tante volte incontrata e amata, Gigi che lo interroga sul suo presente, su ciò che ancora muove i suoi pensieri freschi, sulla primavera della chiesa, su quel papa Francesco che Arturo conosceva da tanti anni, quando Arturo, missionario, viveva accanto ai poveri del Sudamerica. E su ogni punto, su ogni tema, nessuno spazio per la fatica dell’età, nessun bisogno di voltarsi indietro: al contrario.
Ricomincio, ricominciamo, ricominciare: questo il verbo da declinare.
“Tornerò presto da lui” – mi dice Gigi – Arturo vuole che diciamo messa insieme, nella sua casa”. Mi sembra di vederli, insieme, felici l’uno dell’altro, in quell’atmosfera di gioia calda che si respira nella casa di Arturo.
E mi tornano alla mente alcune parole che Arturo mi disse alcuni anni fa mentre preparavamo il libro “La forza della leggerezza” a proposito della vecchiaia. Parole che continuano a essergli disegnate addosso, come il vestito di ogni giorno:
“La mia gioia è quella di star bene al mondo. Sto bene al mondo, anche ora che sono vecchio. Anzi, per me la vecchiaia è il periodo più bello della vita, perché libera l’amore. A questa età, infatti, tutte quelle pulsioni, quei desideri, quei bisogni che ti agitano nella vita si trasformano in tenerezza. Senti come se si rompessero delle barriere, dei limiti, e ti resta tutta questa tenerezza da dare.
La vecchiaia per me coincide con la libertà”.