Il blog di Romena, a cura di Massimo Orlandi

Don Luigi e l’incontro di luglio

Luigi VerdiAlla vigilia dell’incontro “Perchè avete paura?” in programma da venerdì prossimo a domenica a Romena, don Luigi Verdi, responsabile della fraternità, ha scritto una lettera aperta indirizzata a tutti gli amici di Romena per spiegare il senso di questa nuova esperienza da condividere e indicare lo stile che cercheremo di costruire insieme.
Una lettera che è anche un invito a partecipare: Romena, porto di terra, aspetta ciascuno di voi per questo momento speciale.
Ecco qua la lettera…

Testatina-con-ospiti-luglio-2013ok_590Carissime amiche e amici,

nel prossimo fine settimana, con l’incontro “Perché avete paura?” ,vivremo insieme un’esperienza nuova nel cammino di Romena.

L’idea di fondo è quella di individuare un paio di momenti durante l’anno in cui affrontare insieme alcuni tra gli argomenti che coinvolgono di più le persone che vengono qui.
Quest’anno ne abbiamo identificati due: il tema della crisi (al centro del primo incontro), e quello della fede (che affronteremo a settembre). 

La crisi è al centro dell’incontro che inizia venerdì. “Perché avete paura?” è la domanda che fa Gesù ai discepoli durante la tempesta. Ed è la domanda che è rivolta a ciascuno di noi: perché e di cosa abbiamo paura? Perché non riusciamo ad affidarci alla vita e a Dio? E come possiamo riuscire a far attecchire in noi germogli di speranza?
Condivideremo queste domande con compagni di viaggio speciali: li abbiamo scelti per il loro sguardo profetico, per le loro intuizioni, per la loro umanità, per la loro testimonianza di vita.

Sono certo che dai nostri ospiti arriveranno intuizioni e punti di vista preziosi. Ma sono ancora più convinto che il cuore dell’incontro sarà soprattutto nell’atmosfera, nello stile, nel modo in cui riusciremo a stare insieme in tanti.
Abbiamo pensato a uno stile che richiami quello dei nostri corsi: un momento di preghiera ad aprire e a chiudere le giornate, e poi i momenti di ascolto degli ospiti in pieve alternati a spazi di condivisione e di festa negli spazi all’aperto. E, accanto alle parole, tanta musica: ogni incontro sarà scandito da momenti di musica, ogni sera da un concerto.
Con questa alternanza, con questa leggerezza cercheremo di costruire un modo nostro di navigare insieme.

L’incontro ci permetterà anche di familiarizzare con i primi spazi della fattoria che abbiamo completato: sarà un modo per cominciare ad abitarli, a viverli, a farli respirare attraverso la nostra presenza. Sarà anche un modo per comprendere ciò che ci serve ancora.

E’ il primo incontro, dicevo all’inizio. Vale come una prova generale, come un tentativo per individuare la giusta rotta. Ho detto a tutti i collaboratori di Romena che ci aiuteranno che  non è indispensabile fare le cose in maniera perfetta, è però necessario metterci il cuore.
Di fronte a difficoltà e imperfezioni che saranno inevitabili, l’importante è che ci sia una disponibilità, un’attenzione, una cura, uno sguardo.
Naturalmente, se saremo molto numerosi, come ormai sembra, dovremo anche essere capaci di adattarci un po’, accettare qualche scomodità: ma forse il poter essere in tanti è anche uno dei motivi per cui ci si è iscritti a questa iniziativa. Perché, dopo tanto individualismo, dopo tanto egocentrismo, vero male degli ultimi decenni, bisogna ricominciare a fare le cose insieme. Una sfida, anche questa.

Un’ultima cosa, la dico per ultima perché sia la prima a essere compresa: gli incontri sono aperti a tutti. Abbiamo chiesto un piccolo contributo per sostenere le spese dell’incontro a chi parteciperà a tutti i tre giorni, non chiederemo nulla a chi verrà per assistere a un incontro o a una giornata: se vorrà aiutarci, potrà lasciare un’offerta anche semplicemente acquistando uno dei nostri libri. L’importante è che nessuno si senta escluso o penalizzato.
Anche le quote che abbiamo stabilito per chi resterà a dormire nelle strutture che ci hanno offerto ospitalità o a mangiare a Romena sono le più basse possibili, ma grazie al tanto aiuto dei volontari, saranno sufficienti, spero, a recuperare le spese. E questo basta.
Se poi, a partire da domenica, ci renderemo conto di aver commesso degli errori per una organizzazione a noi del tutto nuova, cercheremo di farne tesoro per il prossimo incontro. Vi invitiamo però a segnalarceli: ci sarete di aiuto anche così.

Concludo. Vi aspetto. Aspetto chi ci sarà questo fine settimana, e chi verrà a settembre. Saluto col cuore chi non potrà venire: cercheremo di trasmettergli il senso profondo di quello che vivremo.
E ora al lavoro. Prima di venerdì, ce ne sono di cose da fare…       

                                                                                 Gigi